Offre alcuni dei paesaggi più spettacolari e unici di tutto il paese, delimitata dalla secca savana del Kalahari a est e dall'incomparabile Deserto Namib a ovest.
Il Namib Naukluft Park, che copre un'area di circa 50.000 chilometri quadrati, è la più versatile area di conservazione in Namibia: ospita attrazioni quali Sossusvlei, Sesriem, la piana delle Welwitschia, la baia di Sandwich Harbour, le montagne Naukluft e il Canyon Kuiseb. Sossusvlei è il simbolo di questo parco: in lingua boscimana significa “il luogo dove le acque terminano”, si tratta infatti di una depressione argillosa a forma di anfiteatro dove il corso del fiume Tsauchab (oggi prosciugato) incontra le alte dune e si ferma. Le dune costituiscono uno spettacolo di assoluta perfezione: nel loro susseguirsi nelle diverse tonalità dell’arancio, del pesca e dell’albicocca suscitano emozioni e sensazioni davvero indimenticabili, la più alta misura 325 metri. Da Sossusvlei un breve tragitto a piedi conduce all’area del “Dead Vlei”, una depressione circondata da dune monumentali: dopo una facile passeggiata di circa 1 Km si raggiunge il “vlei”, caratterizzato da un silenzio quasi irreale e formato da un suolo argilloso costellato da antichi alberi “camelthorn” risalenti a circa 500 anni fa. I contrasti cromatici sono davvero incredibili: il nero di questi alberi fossili secolari e il bianco del terreno argilloso, le montagne di dune rossastre contro il cielo di un azzurro particolarmente intenso … un vero “sogno fotografico”!
Non lontano si trova il Sesriem Canyon, dove secoli di erosione hanno inciso una stretta gola lunga circa 1 km. Procedendo verso sud si incontrano la città costiera di Luderitz fondata nel 1908 in seguito alla scoperta di diamanti nell’area; a circa 20 Km si incontra Kolmanskop, altra cittadina che nell’arco di 40 anni, nacque, fiorì e morì e della quale oggi rimangono solo delle rovine, case disabitate tra le dune di sabbia, un paesaggio surreale. Le rovine di questa città fantasma non rendono onore alla gloria del suo passato, alle sue residenze signorili, ora distrutte dal vento e gradualmente inghiottite dalla sabbia. Nei primi anni del ‘900 in questa zona, i diamanti furono trovati a migliaia; non esisteva però una regolamentazione per l’estrazione di questo minerale; solo nel 1908 fu redatto un regolamento e venne delimitata un’area denominata Diamond Area 1 che fu messa sotto il controllo statale e divenne zona proibita, inaccessibile ai non addetti ai lavori. Nell’estremo sud della Namibia sorse nel 1989 un’area protetta, il Parco del Fish River Canyon, costituito dall’area termale di Ai-Ais, dal Fish River Canyon e dai Monti Huns. Eroso nel corso di molti millenni, il Fish River Canyon è la seconda più grande gola naturale al mondo. Situato in una pianura aspra e rocciosa, con piante grasse resistenti alla siccità quali l'albero faretra (quiver tree), questo meraviglioso fenomeno naturale raggiunge 160 chilometri di lunghezza, 27 chilometri di ampiezza, e una profondità fino a 550 metri. Anche se il fiume scorre in modo intermittente, certe riserve d'acqua sono sempre presenti e attirano numerose specie animali quali babbuini, scoiattoli di terra leopardi e zebre di montagna.