Un tour in Namibia risveglia forti sensazioni che scaturiscono dal nostro essere più profondo. Affrontare un viaggio in Namibia ci rende consapevoli di quanto può rendere liberi vivere il fascino di un paese dagli spazi aperti, dagli orizzonti infiniti che scoprono aspre montagne, profondi canyon e immense dune di sabbia che si estendono nel Deserto del Namib.
La storia della Namibia è legata a quella del Sudafrica, essendone stata per anni parte integrante. La Namibia rimase isolata per molto tempo a causa della sua costa e dell’entroterra, aridi ed ostili; solo verso il 1800 alcuni commercianti provenienti dal Sudafrica ed alcuni missionari tedeschi raggiunsero il suo interno.
Nel 1883 il tedesco Adolf Luederitz diede il via al processo di colonizzazione tedesco acquistando da un capo tribù Nama alcuni territori e chiedendo aiuto e protezione al governo di Bismark. Nel 1884 la conferenza di Berlino ne ufficializzò l’annessione alla Germania, divenendo un protettorato tedesco denominato Africa del Sud Ovest. Questo protettorato visse fino al 1919 quando la Germania, sconfitta nella prima guerra mondiale, fu costretta a rinunciare a tutti i suoi possedimenti. La Namibia passò sotto il controllo sudafricano, allora colonia britannica, trasformando il mandato in una seconda colonizzazione e trasformando la Namibia in una provincia dell’Unione Sudafricana. Solo nel 1989 con la risoluzione 435 dell’ONU che intervenne nei conflitti che caratterizzarono il periodo dell’apartheid, in Namibia si svolsero le prime elezioni (sotto il controllo delle Nazioni Unite) che portarono all’indipendenza il 21 marzo 1990. La capitale della Namibia è Windhoek.
I principali gruppi etnici della Namibia sono gli Ovambo, il gruppo più importante e numeroso del paese, gli Herero, i Damara, i Nama, i Boscimani, gli Himba, i Kavango, i Caprivians, dall’unione di coppie di razze diverse nacquero i ‘coloured’ ossia persone di sangue misto. In Namibia vive anche un’ampia popolazione di persone di origine europea, la maggior parte di essi sono gli ‘afrikaaners’ che gradualmente dal Sudafrica si sono stabiliti in Namibia. Esiste poi una grande comunità di tedeschi che discendono dai colonizzatori dell’800, un discreto numero di portoghesi e italiani.
l turismo in Namibia si sta affermando come un’attrattiva principale per viaggiatori in cerca di esperienze naturali e culturali autentiche. La nazione invita alla scoperta di deserti mozzafiato come il Namib, dove le dune di Sossusvlei disegnano orizzonti da cartolina, e di riserve naturali come il Parco Nazionale di Etosha, un santuario per la fauna selvatica africana. La Namibia è anche pioniera nel turismo responsabile, con iniziative che supportano la conservazione e l’integrazione delle comunità locali. Questo paese offre un connubio tra avventura, con attività che spaziano dal sandboarding al safari, e relax in lodge di lusso immersi nella natura. Le diverse culture etniche, dalle tribù Himba ai discendenti dei coloni europei, aggiungono profondità all’esperienza turistica. Con infrastrutture solide e un ambiente sicuro, la Namibia si rivela una destinazione che combina avventura e tranquillità per viaggiatori di ogni genere.
La Namibia è celebre per i contrasti del suo paesaggio. Si dice che il Deserto Namib, unico nella sua desolazione, con le sue alte dune e la sensazione di immenso spazio aperto, sia il più antico deserto del mondo. L’altopiano centrale, dalle savane cosparse di rovi e dagli aspri monti che si innalzano bruscamente dalle pianure, termina a sud nel maestoso Fish River Canyon.
Nel nord del paese, i paesaggi variano dalla densa macchia e aperte pianure della Piana di Etosha, alla savana boscosa e alla vegetazione lussureggiante del Caprivi. Testimoni dell’antichità del paese sono le impronte di dinosauro conservate nella pietra arenaria e la presenza di arte rupestre di epoca preistorica, alcuni dipinti rupestri risalgono a oltre 27.000 anni fa!
Durante il vostro viaggio in Namibia, non potete perdervi la visita al Etosha National Park, una vasta riserva naturale situata nella parte settentrionale del paese. Qui potrete incontrare numerose specie animali, tra cui elefanti, iene, zebre, giraffe, gnu, leopardi e ghepardi. Il terreno del parco è prevalentemente bianco, poiché gran parte di esso è costituito da un deserto salino privo di vegetazione.
È il cuore del Paese, dove si trova Windhoek, la vibrante capitale della nazione, città dinamica e cosmopolita, ricca di alberghi di tutte le categorie, negozi, mercati dell’artigianato. A soli 15 km da Windhoek si trova la Riserva Daan Viljoen, perfetta per trascorrere una giornata di relax osservando animali, mentre a circa 90 Km dalla città vi è il centro termale Gross Barmen, dove vi sono tre piscine con acqua a diverse temperature, campi da tennis, ristoranti, campeggi e bungalows di varie categorie. Il monte Spitzkoppe, uno spettacolare monolite di granito, alto 1728 metri, è la meta per i fanatici della scalata: si trova a metà strada fra Windhoek e Swakopmund, chiamato “Il Cervino della Namibia”. Una catena fissata alla parete rocciosa aiuterà anche i meno esperti a giungere al punto chiamato ‘Bushman’s Paradise’, luogo sacro per i boscimani dove si trovano incisioni e pitture rupestri e da dove è possibile godere di un panorama eccezionale.
Se si lascia Windhoek e si viaggia in direzione sud-ovest, le diverse strade che uniscono la regione centrale alla costa offrono spettacolari panorami. La più famosa, più lunga e ad altitudine più elevata è quella del Passo del Gamsberg, che discende dall’altipiano e attraversa il Deserto del Namib, passando per il fiume Kuiseb e il Canyon Kuiseb.
Offre alcuni dei paesaggi più spettacolari e unici di tutto il paese, delimitata dalla secca savana del Kalahari a est e dall’incomparabile Deserto Namib a ovest.
Il Namib Naukluft Park, che copre un’area di circa 50.000 chilometri quadrati, è la più versatile area di conservazione in Namibia: ospita attrazioni quali Sossusvlei, Sesriem, la piana delle Welwitschia, la baia di Sandwich Harbour, le montagne Naukluft e il Canyon Kuiseb. Sossusvlei è il simbolo di questo parco: in lingua boscimana significa “il luogo dove le acque terminano”, si tratta infatti di una depressione argillosa a forma di anfiteatro dove il corso del fiume Tsauchab (oggi prosciugato) incontra le alte dune e si ferma. Le dune costituiscono uno spettacolo di assoluta perfezione: nel loro susseguirsi nelle diverse tonalità dell’arancio, del pesca e dell’albicocca suscitano emozioni e sensazioni davvero indimenticabili, la più alta misura 325 metri. Da Sossusvlei un breve tragitto a piedi conduce all’area del “Dead Vlei”, una depressione circondata da dune monumentali: dopo una facile passeggiata di circa 1 Km si raggiunge il “vlei”, caratterizzato da un silenzio quasi irreale e formato da un suolo argilloso costellato da antichi alberi “camelthorn” risalenti a circa 500 anni fa. I contrasti cromatici sono davvero incredibili: il nero di questi alberi fossili secolari e il bianco del terreno argilloso, le montagne di dune rossastre contro il cielo di un azzurro particolarmente intenso … un vero “sogno fotografico”!
Non lontano si trova il Sesriem Canyon, dove secoli di erosione hanno inciso una stretta gola lunga circa 1 km. Procedendo verso sud si incontrano la città costiera di Luderitz fondata nel 1908 in seguito alla scoperta di diamanti nell’area; a circa 20 Km si incontra Kolmanskop, altra cittadina che nell’arco di 40 anni, nacque, fiorì e morì e della quale oggi rimangono solo delle rovine, case disabitate tra le dune di sabbia, un paesaggio surreale. Le rovine di questa città fantasma non rendono onore alla gloria del suo passato, alle sue residenze signorili, ora distrutte dal vento e gradualmente inghiottite dalla sabbia. Nei primi anni del ‘900 in questa zona, i diamanti furono trovati a migliaia; non esisteva però una regolamentazione per l’estrazione di questo minerale; solo nel 1908 fu redatto un regolamento e venne delimitata un’area denominata Diamond Area 1 che fu messa sotto il controllo statale e divenne zona proibita, inaccessibile ai non addetti ai lavori. Nell’estremo sud della Namibia sorse nel 1989 un’area protetta, il Parco del Fish River Canyon, costituito dall’area termale di Ai-Ais, dal Fish River Canyon e dai Monti Huns. Eroso nel corso di molti millenni, il Fish River Canyon è la seconda più grande gola naturale al mondo. Situato in una pianura aspra e rocciosa, con piante grasse resistenti alla siccità quali l’albero faretra (quiver tree), questo meraviglioso fenomeno naturale raggiunge 160 chilometri di lunghezza, 27 chilometri di ampiezza, e una profondità fino a 550 metri. Anche se il fiume scorre in modo intermittente, certe riserve d’acqua sono sempre presenti e attirano numerose specie animali quali babbuini, scoiattoli di terra leopardi e zebre di montagna.
Fra il fiume Kavango a nord-est e il fiume Kunene a nord-ovest si trova l’Ovamboland, dove vivono circa i due terzi della popolazione namibiana. Geograficamente e geologicamente la regione fa parte dell’immenso sistema del Kalahari, che si estende dal Sudafrica fino al bacino del fiume Congo. A nord si trova uno dei più grandi parchi naturali dell’Africa, l’Etosha National Park, che si estende per circa 22.270 km quadrati, una superficie pari a quella dell’Olanda. Il parco deve il suo paesaggio unico alla Piana di Etosha, una vasta depressione salina grande circa 5.000 km quadrati attorno alla quale si estendono macchie di savana, immense distese di cespugli spinosi e una serie di pozze d’acqua che assicurano piacevoli e spesso spettacolari avvistamenti di animali.
La vegetazione è costituita per lo più da bassi cespugli spinosi, ma anche da alberi di mopane e acacie.
Il nome Etosha significa in lingua owambo “grande luogo bianco dall’acqua asciutta”, perché le piogge sono molto rare e la vasta depressione centrale rimane quasi sempre secca. L’Etosha Pan, ovvero l’arida depressione salata, consiste in una vasta area salina che ricopre circa un quarto dell’intera superficie, scintillando con riflessi argentei nelle ore più calde del giorno. Dodici milioni di anni fa era un lago alimentato dal fiume Kunene, prima che esso mutasse il suo corso. Oggi si riempie d’acqua molto raramente, quando la stagione delle piogge è particolarmente abbondante tra i mesi di gennaio e febbraio, diviene così un’enorme laguna punteggiata da fenicotteri. L’acqua presente in questa depressione è 2 volte più salata di quella del mare, proprio per questo motivo non è amata dagli animali che invece preferiscono quella delle pozze alimentata dalle falde acquifere più profonde. Tra le specie più rare presenti nell’Etosha vi sono l’Impala dal muso nero, l’antilope Sable e l’antilope Roana, il rinoceronte nero e la più piccola antilope esistente in Namibia: il Dik-Dik. Il parco offre rifugio a 144 specie di mammiferi, tra cui leoni, leopardi, ghepardi, elefanti, giraffe, zebre e oltre 340 specie di uccelli.
Quando le piogge sono particolarmente abbondanti, nel periodo dell’estate australe, l’acqua che scorre raggiunge le pianure e riempie i letti dei fiumi dell’Ovamboland centrale, raggiungendo a volte perfino la piana di Etosha.
Una delle aree a più bassa densità di popolazione di tutta la Namibia, dove giraffe, rinoceronti, kudu, orici ed elefanti del deserto si muovono in assoluta libertà. La regione racchiude vari tesori quali la montagna più alta del paese, il massiccio del Brandberg (2.579 mt), la “Montagna Bruciata” (Burnt Mountain) e le “Canne d’Organo” (Organ Pipes): attrazioni geologiche racchiuse tra le montagne di un antico deserto che assumono spettacolari colori al tramonto. Vi è poi il più grande museo all’aria aperta di tutta la Namibia: Twyfelfontein, una straordinaria combinazione di oltre 2.500 pitture rupestri e incisioni sparse su tutta la superfice dell’area; si suggerisce una breve sosta in quest’area per ammirare le diverse formazioni rocciose, che soggette all’erosione per milioni di anni, assumono oggi forme davvero spettacolari.
Dominato da una catena di aspre montagne e profonde scarpate, da antichi altipiani e vallate isolate, arso dall’implacabile sole del deserto e abitato quasi esclusivamente dalla tribù seminomade degli Himba, il Kaokoland è probabilmente la regione meno visitata e accessibile della Namibia, ma è anche tra le più affascinanti. Dal massiccio del Brandberg, situato nella zona centrale del deserto Namib, fino al fiume Kunene e ai confini con l’Angola, il Kaokoland copre un’area di circa 50.000 chilometri quadrati delimitata da ondulate colline a sud, inaccessibili montagne a nord, da pianure sabbiose a est e dal deserto costiero a ovest. Anche se le aree a sud e sudovest di Sesfontein, fino a Brandberg e Uis, sono ritenute appartenenti alla regione del Damaraland, tale distinzione va considerata di natura politica, geograficamente appartengono al Kaokoland. La fauna selvatica è varia e abbondante, offrendo incontri con i famosi elefanti del deserto, che percorrono i greti dei fiumi e gli adiacenti boschi di mopane alla ricerca continua di cibo, oppure con numerosi branchi di zebre di montagna o di springbok. Le foreste di palme makalani delimitano il corso del fiume Kunene e ombreggiano le molteplici sorgenti che zampillano nelle dolci colline dell’altopiano centrale. Il fiume Kunene nasce sull’altopiano dell’Angola ed entra in Namibia dalle Cascate Ruacana da dove inizia a scorrere attraverso un imponente terreno montagnoso: prima fra le Montagne Zebra, poi forma le Cascate Epupa, infine scorre placidamente lungo la vallata di Marienfluß, diventando rifugio per branchi di orici, zebre e di timidi elefanti del deserto, prima di riprendere il suo corso attraverso le Montagne Hartmann e il Deserto del Namib.
Nella parte della regione che si affaccia sull’Oceano vi è lo Skeleton Coast National Park, con un’estensione di circa 16000 Kmq, è delimitato dal fiume Kunene a nord e dall’Ugab a sud ed è sorto per tutelare l’area settentrionale della cosiddetta ‘Costa degli scheletri’, il cui nome deriva dalla presenza di numerosi relitti disseminati sulle spiagge; questo tratto costiero è famoso per le difficoltà che può creare a chi naviga a causa della sabbia che dal deserto si deposita sul mare creando dei banchi sottomarini. Il fascino di quest’area remota è dovuto ai suoi paesaggi quasi lunari con le dune che cambiano forma a seconda del vento, i canyon, montagne solcate dai letti sabbiosi di antichi corsi d’acqua dove spesso si possono avvistare animali che si sono adattati a questo tipo di territorio, elefanti, ghepardi, leoni, iene, zebre. Il parco si può dividere in due zone, l’una che va dal fiume Ugab al fiume Hoanib e l’altra tra il fiume Hoanib e il Kunene; quest’ultima è la più selvaggia tanto che solo alcune guide autorizzate possono organizzare dei safari guidati, i permessi sono molto limitati e vanno chiesti con largo anticipo.
Il corridoio di Caprivi, lungo 450 km, è situato nel nordest della Namibia; deve il suo nome al successore del Principe Bismarck, il Conte Von Caprivi; la Corona Britannica cedette questo stretto corridoio all’Impero tedesco nel 1890, in cambio di Zanzibar e dell’Uganda, al tempo occupate dai tedeschi. Il Caprivi è la regione più tropicale della Namibia e quattro dei sei fiumi perenni del Paese scorrono in questa fascia di terra: il fiume Okavango, il fiume Kwando, il fiume Chobe e lo Zambesi. Dai paesaggi aridi e desertici che caratterizzano la Namibia ci si ritrova catapultati in un ambiente lussureggiante, ricco di acqua, foreste e animali. Questo lembo di terra infatti appartiene politicamente alla Namibia ma i paesaggi sono molto simili a quelli dello Zambia e Botswana.
Il fiume Okavango è sicuramente uno degli ultimi paradisi naturali dell’Africa, che improvvisamente si perde nei meandri sabbiosi del Kalahari, trasformando un paesaggio desertico in un labirinto di canali, isole e lagune dove crescono papiri, giacinti acquatici, palme. L’area del Kavango si estende lungo il fiume Okavango prima che entri in Botswana e si apra nel suo immenso delta; creando delle bellissime zone di foresta lussureggiante e dei parchi molto belli e ancora poco esplorati dal turista, quali la Mahango game reserve, piccola ma interessantissima area protetta, caratterizzata da una fitta foresta dove si trovano numerosi baobab ed è popolata da elefanti, ippopotami, bufali e coccodrilli. Questa regione è conosciuta per la produzione di oggetti artigianali in legno, lungo la strada principale che porta nell’area del Caprivi è possibile incontrare villaggi con piccole bancarelle che vendono manufatti di legno.
Altro piccolo parco ma di generosa bellezza è il Bwabwata National Park, con una superficie di circa 5.700kmq, fatto di paludi, pianure alluvionali, boschi; ospita oltre 300 specie di uccelli e nella stagione secca è possibile incontrare centinaia di elefanti.
Sempre nell’area vi sono altri due piccoli gioielli: il Mudumu National Park e il Nkasa Rupara National Park (ex parco Mamili), entrambi situati lungo le sponde del fiume Kwando; le strutture in questi parchi sono poche e il numero dei visitatori è limitato, il che rende un safari davvero una memorabile esperienza. Certamente il numero di animali non è così ampio come nei parchi più grandi ma è possibile fare degli interessanti e imprevedibili avvistamenti. Nel Mudumu si posso incontrare specie di antilopi molto rare quali i meravigliosi sitatunga o i red lechwe, oltre a molti bufali, kudu, impala e zebre.
A nord-est si trova una delle regioni più sconosciute: il Bushmanland, il cui capoluogo è Tsumkwe. La regione è oggi abitata da oltre 15.000 Boscimani: un tempo il popolo San si avventurava in ben più ampi spazi del continente africano, oggi questo è uno dei pochi luoghi dove è possibile incontrare questo popolo di cacciatori semi-nomadi e una visita a questa regione è un’occasione per conoscerli da vicino, capire le loro abitudini, assistere ai loro gesti quotidiani e comprendere come siano riusciti a sopravvivere nei secoli a un ambiente spesso ostile, mantenendo intatte con fierezza e orgoglio usanze millenarie. Altra zona completamente inesplorata è il Khaudom Game Park, caratterizzato da un ambiente sabbioso con alcune aree boschive di acacie e isolati baobab. Quest’area può essere esplorata quasi esclusivamente con veicoli fuoristrada visti i lunghi tratti di terreno sabbioso da attraversare, accompagnati da esperte guide locali. All’interno del parco esistono solo due punti di bivacco dove poter campeggiare ma non vi è né carburante, né acqua potabile.
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Di seguito il periodo migliore per il tuo viaggio in Namibia
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E’ necessario il passaporto con validità di almeno 6 mesi calcolata dalla data di ritorno del viaggio. Il passaporto deve avere almeno due pagine libere.
Per i bambini accompagnati da un solo genitore o che viaggia senza genitori vi sono delle regole molto fiscali, sarà indicata in fase di conferma la documentazione necessaria. Per informazioni aggiornate in tempo reale e ulteriori chiarimenti consultare il sito VIAGGIARE SICURI e selezionare il paese di interesse.
Consigliamo ai cittadini non in possesso di passaporto italiano di verificare i documenti necessari tramite le autorità competenti.
Suggeriamo di consultare il sito:
VIAGGIARE SICURI sempre aggiornato. Lo stesso sito indica quanto segue:
I viaggiatori che intendano visitare determinate regioni in uno o più paesi in via di sviluppo devono recarsi in un ambulatorio di Medicina del Viaggiatore o consultare il proprio medico curante prima del viaggio. Questo consulto deve aver luogo almeno 4-6 settimane prima della partenza, in particolar modo se si tratta di un viaggio di lunga durata per motivi di lavoro. Durante il colloquio il medico raccoglierà informazioni anamnestiche circa i più importanti fattori di rischi, indicherà quali sono le vaccinazioni consigliate e/o obbligatorie, i farmaci antimalarici da assumere, altri farmaci da portare in viaggio o la strumentazione sanitaria che potrebbe rendersi necessaria. Un consulto medico specialistico è particolarmente raccomandato ai viaggiatori con problemi medici pre-esistenti al fine di garantire e tutelare la salute durante il viaggio.
Non dimenticare a casa eventuali medicinali di uso quotidiano e medicinali per eventuali ‘malattie del viaggiatore’, non vi sono farmacie fornite lungo gli itinerari.
Si consiglia di:
• acquistare bevande in contenitori sigillati;
• evitare verdura e frutti di mare se non cotti;
• bere acqua e bibite imbottigliate senza aggiunta di ghiaccio;
• consultare immediatamente un medico e richiedere le analisi ai primi sintomi di malessere (vomito, febbre, diarrea)
Proponiamo due tipi di soluzioni:
Itinerari In SELF DRIVE (con auto a noleggio): Un itinerario ben pianificato, una buona mappa/gps e una certa dose di prudenza e buon senso, consentono di visitare il paese anche senza l’ausilio di una guida; prese le dovute precauzioni, un’esperienza in self drive può diventare unica e irripetibile. La rete stradale è buona e la segnaletica ottima, ma la maggior parte delle strade NON sono asfaltate; le condizioni del manto stradale sono variabili, diventano pessime nei periodi di maggior affluenza di turisti. Suggeriamo l’uso di veicoli 4×4 per poter viaggiare in sicurezza. In arrivo all’aeroporto di Windhoek i nostri clienti incontrano un assistente che consegna i voucher, fa un briefing sul viaggio e aiuta nel ritiro dell’auto a noleggio. Un numero telefonico attivo 24h/24h è a disposizione dei clienti per qualsiasi emergenza.
Per ritirare l’auto a noleggio è necessario avere la patente internazionale e una carta di credito (no electron).
Itinerari GUIDATI: accompagnati da esperte guide e/o autisti, sia su base privata sia di gruppo. Sono la soluzione adatta a chi non se la senta di guidare oppure a chi desideri prendere parte a itinerari non fattibili per proprio conto, al di fuori delle aree più frequentate.
Dal 1990 l’inglese è la lingua ufficiale. L’80% della popolazione parla Oshi Wambo, Otji Herero o altre lingue africane. Si parlano anche afrikaans e tedesco.
La Namibia è un’ora avanti quando in Italia vige l’ora solare (nostro inverno); vi è lo stesso orario quando da noi vige l’ora legale.
Quando si chiama un numero namibiano dall’Italia è necessario omettere lo zero del prefisso della località, mentre è necessario digitarlo se chiama dall’interno della Namibia.
I cellulari italiani funzionano senza problemi pressoché ovunque (tranne in alcune zone remote dei parchi dove non vi è linea), suggeriamo di acquistare una SIM in loco per poter chiamare e ricevere a tariffe più convenienti, sono reperibili in tutti i negozi di telefonia sia nelle grandi città che nei centri minori. La maggior parte degli hotel e lodge offre una buona copertura WI-FI.
Prefissi telefonici:
dalla Namibia all’Italia 0039
dall’Italia alla Namibia 00264
La valuta locale è il Dollaro Namibiano (NAD) oppure il Rand Sudafricano (ZAR) che è riconosciuta anche in Namibia e ha lo stesso valore. Il rapporto di cambio tra Rand/ Dollaro Namibiano ed Euro è indicativamente il seguente: 1 € = 16,00 NAD
L’oscillazione del cambio Dollaro Namibiano/Rand ed Euro è altalenante e talvolta considerevole. Ci si può recare in Namibia con euro e cambiarli in valuta locale presso gli uffici di cambio in aeroporto, oppure presso gli sportelli delle principali banche nelle città. Le carte di credito sono accettate negli hotels/lodge e ristoranti di categoria elevata e nei negozi più grandi. Sono raramente accettate presso le stazioni di servizio, pertanto è sempre necessario avere soldi contanti per il pagamento della benzina.
La Namibia non è solo un paese dai panorami spettacolari, è anche la destinazione giusta per chi ama mangiare bene e soprattutto mangiare cibi sani e genuini. Per gli amanti del pesce e dei crostacei la scelta è eccezionale: le ostriche della zona di Luederitz e Swakopmund sono eccellenti, paragonabili a quelle francesi; anche le aragostine grigliate, il merluzzo e il pescato fresco dell’Atlantico sono ottimi. Grazie a pascoli naturali la carne è buonissima, si va dal manzo tenerissimo all’agnello e inoltre vi è una grande scelta di cacciagione: gazzelle, kudu, orice, grigliati o stufati, la carne di struzzo è gustosa e magra. Le carni sono accompagnate da una polenta particolare cotta con pomodoro e carne oppure con patate, insalata o fagioli.
Nei lodge e nelle guest house e spesso anche nei ristoranti delle fattorie, le verdure provengono dall’orto e il pane è fatto in casa. Prelibatezze uniche in Namibia sono gli asparagi verdi coltivati a Swakopmund, i grandi funghi Omajava che crescono sui nidi di termiti dopo le piogge e i tartufi del deserto del Kalahari, dal sapore di nocciola. Ottimi i vini sudafricani disponibili ovunque.
Nei prezzi degli hotels (anche dove presente la mezza pensione o la pensione completa) non sono mai incluse le bevande che vanno pagate separatamente in base al consumo (salvo rare eccezioni di pacchetti fully inclusive indicati in fase di conferma).
Come per le altre aeree dell’Africa meridionale, è buona abitudine lasciare delle mance al personale degli hotels e alla guida (o al ranger nei lodge), indicativamente in questa misura: se si viaggia in coppia da 15 ai 20 EUR a coppia al giorno per la guida e da 5 ai 10 EUR a coppia al giorno per l’autista (se presente o al tracker durante i safari); se si viaggia in gruppo da 30 a 50 EUR circa totali al giorno alla guida/ranger e da 15 a 30 EUR totali al giorno per l’autista (se presente o al tracker durante i safari); per il personale degli hotels circa 3/5 EUR per persona al giorno da lasciare nell’apposita ‘tip box’ presente alla reception. Per il servizio di facchinaggio è buona norma lasciare 10 NAD (dollari namibiani) a collo; nei ristoranti il 10%-15%, non è obbligatorio ma è consuetudine e può variare in base al livello di gradimento.
BAGAGLIO:
Se si viaggia in gruppo suggeriamo di portare borsoni morbidi in modo che vi sia spazio sufficiente per stivare comodamente i bagagli di tutti. Per questo è importante limitare il guardaroba a quanto indispensabile. Consigliamo uno zainetto dove poter tenere il necessario a portata di mano durante i tragitti e i safari (macchina fotografica, binocolo, torcia e batterie di riserva, denaro e documenti). Nel caso siano previsti voli interni questo accorgimento diventa obbligatorio in quanto imposto dalle compagnie aeree locali (la maggior parte delle quali consente una franchigia massima di 20 Kg per persona incluso il bagaglio a mano, contenuti in borse morbide).
Talvolta può capitare che dopo un volo internazionale il bagaglio venga smarrito e che sia necessario qualche giorno per trovarlo e per consegnarlo. Per ovviare a questo problema suggeriamo di preparare un bagaglio a mano con una serie di indumenti utili, in modo da poter fronteggiare i primi giorni, fino alla consegna del bagaglio, ove possibile.
ABBIGLIAMENTO:
INVERNO AUSTRALE (NOSTRA ESTATE)
Abbigliamento suggerito: piumino e/o giaccone invernale, guanti, sciarpa, berretto pesante, pantaloni pesanti, felpe pesanti, abbigliamento notturno pesante (non vi è il riscaldamento nelle strutture!). Tutto ciò è indispensabile nelle ore più fredde della giornata. Da alternare con un abbigliamento estivo per le ore calde diurne.
ESTATE AUSTRALE (NOSTRO INVERNO)
Abbigliamento suggerito: estivo. Non dimenticare felpa/ giacca a vento per le ore serali. Impermeabile.
Nelle stagioni di mezzo le temperature possono essere variabili, suggeriamo di portare capi estivi e qualche capo pesante.
IN GENERALE: L’abbigliamento è sempre informale; i colori consigliati degli indumenti sono il beige e tutte le tinte naturali che attirano meno le zanzare e tessuti in lino e cotone. Non utilizzare vestiario in stile militare, non è ben visto in nessun paese africano.
Informazioni: info@mokoro.it
Preventivi: mokoro@mokoro.it
Telefono 1: +39.0438.445042
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