
Etiopia del Sud – Dalla Rift Valley alla scoperta delle tribù della Valle dell’Omo
É stata la prima volta che ho visto l’Africa… l’Africa vera, voglio dire, non l’Africa dei safari e dei lodge di lusso… Ho visto l’Africa di uomini, donne, bambini e animali in cammino, continuamente, ad ogni ora, anche al buio, verso destinazioni a me ignote, ma che a loro, scalzi e spesso piegati sotto il peso di enormi fardelli, sembrano chiare. Ho visto l’Africa di stuoli di bambini che sembrano venir fuori dai cespugli, in qualsiasi luogo, anche quello che sembra essere il piú isolato e remoto, in qualsiasi area, proponendo la loro mercanzia a cambio di qualche birr e correre alla velocità della luce, come i maratoneti che sono da sempre, dietro le auto di noi “farandji” (é questo il nome con cui identificano noi bianchi…) e sperando che dai finestrini qualcuno lasci cadere un T-shirt o qualsiasi altra cosa proveniente dal mondo occidentale. Ho visto l’Africa degli sguardi che penetrano inesorabili fino in fondo all’anima, gli sguardi tristi dei bambini che non si spiegano il perché di tanta curiosità e di tanti obiettivi puntati, ma che hanno capito come utilizzarli per ricavare qualche briciola del benessere occidentale. Ho visto l’orgoglio e le piaghe di donne che si fanno fustigare a sangue una volta e un’altra ancora per dimostrare il proprio coraggio in una società che le considera solo merce di scambio. Ho visto corpi piegati dalla fatica e piedi lacerati dal cammino. Ho visto bambini inveire e bastonare asini, perché cosí si deve fare e cosí vuole la catena – il piú forte sul piú debole. Ho visto neonati affidati a sorelle o fratelli di solo pochi anni piú grandi, utilizzati come “esca” per intenerire. Ma ho anche vista la sincerità e spontaneità di una mamma che ti apre la sua povera capanna e ti abbraccia senza chiedere nulla a cambio; di bambini che sorridono e si divertono con un hula hoop di fortuna o rincorrendo una rotella in uno sterrato paludoso e malsano; di sorrisi divertiti e curiosi nel riconoscersi in una fotografia; di piccole mani che cercano la tua e ti accompagnano in una visita a facce e villaggi sconosciuti. Questo ho visto nel mio viaggio nell’Etiopia del sud. La mia mente contaminata da tanta “civiltá” e da tanto occidentalismo non può capire …. Questa volta mi sono limitata a vedere… e sí, ho visto l’Africa per la prima volta
Isabella